La Corte dei Conti ha rilevato che la differenza dei flussi finanziari intercorsi tra Italia e l’Ue per il 2018, vede il nostro Paese nella posizione di contributore netto.
La somma complessiva che l’Italia nel 2018 ha versato all’Ue 17 mld di euro. Bruxelles, invece, ha accreditato complessivamente al nostro Paese nel 2018 la somma di 10,1 mld. E il saldo negativo nei confronti dell’Italia aumenta rispetto al passato.
Il punto è che il motivo di questo disequilibrio è principalmente dovuto all’incapacità dimostrata dal nostro Paese di riuscire a utilizzare effettivamente i fondi europei già stanziati, dunque disponibili. Ma che alla fine restano utilizzati.
Da questo punto di vista, l’Italia è molto indietro: gli impegni relativi alla programmazione della spesa 2014-2020 sono pari a poco più del 54% e i pagamenti al di sotto del 27%.
Il rischio, avverte la Corte dei Conti, è quello “di non riuscire ad assumere tutti gli impegni entro la fine del 2020, ultimo termine utile per bloccare, dopo aver selezionato i progetti, tutti i fondi disponibili per il nostro Paese”.