
Il Fondo sovrano più ricco del mondo, quello norvegese, gestisce le entrate dello Stato derivanti dalla produzione di petrolio e gas (ed è uno dei maggiori investitori al mondo, possedendo in media l’1,5% di tutti i titoli quotati in Borsa).
Una cassaforte monstre, arrivata a sfiorare la stratosferica somma di 1,7 trilioni di euro, dopo aver guadagnato solo l’anno scorso 214 miliardi di euro (il più grande rendimento di sempre) grazie alla corsa dei titoli tech.
Nel 2024 il patrimonio del Fondo norvegese è aumentato complessivamente di circa il 13%. Più in dettaglio, il rendimento degli investimenti azionari lo scorso anno è stato del 18%, gli investimenti a reddito fisso hanno guadagnato l’1%, i beni immobili non quotati hanno registrato un rendimento negativo dell’1% e le infrastrutture per le energie rinnovabili non quotate hanno avuto un rendimento negativo del 10%.
La voce di quoted
Cosa sono i ‘fondi sovrani’? Si tratta di fondi di investimento posseduti direttamente da Stati sovrani; operano su scala mondiale e sono costituiti da strumenti finanziari come obbligazioni, azioni e beni patrimoniali. Nati spesso per promuovere lo sviluppo economico, sociale e produttivo, vengono detenuti da quei paesi che hanno aumentato le loro riserve valutarie negli ultimi decenni: gli Stati esportatori di petrolio appartenenti all’Opec (come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, e Kuwait), i paesi che posseggono risorse energetiche e materie prime di grande rilevanza sul mercato internazionale (come Norvegia, Russia, Brasile, e Venezuela) e quelli che hanno registrato avanzi nella bilancia commerciale (tra questi soprattutto Cina, Singapore, e India).