L'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto l’IVA al 5 per cento sulla maggior parte dei beni e dei servizi, tra i quali cibo, vestiti, carburante, intrattenimento, elettronica, telefonia, elettricità e acqua.
L’affitto e il noleggio di beni, le vendite immobiliari, i biglietti aerei e le tasse scolastiche sono, invece, esclusi.
L’obiettivo è aumentare le entrate fiscali (nella speranza di non frenare i consumi privati) e rilanciare un’economia troppo dipendente dalle oscillazioni del prezzo del petrolio.
La mossa, che fa parte di una misura su scala macro-regionale concordata dai sei Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) a Riyadh nel 2016, determina un cambiamento epocale nelle economie di quei Paesi e per gli investitori esteri fino ad ora attratti da un mondo sostanzialmente esentasse.
Gli altri membri del GCC, Qatar, Bahrain, Oman e Kuwait, hanno tempo fino al 1 ° gennaio 2019 per imporre la tassa.
L’introduzione dell’IVA potrebbe determinare un aumento dell'1,5 per cento del costo della vita.
Nel frattempo, secondo Bloomberg, l'Arabia Saudita dovrebbe aumentare i prezzi del gas e del carburante per uso domestico di circa l'80 per cento a partire da gennaio 2018.