È stato chiamato “San Marziano” ed è destinato a rispondere alle esigenze degli astronauti per le missioni di lunga durata nello Spazio. Si tratta del pomodoro nano biofortificato, brevettato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.
I lunghi viaggi spaziali del futuro impongono di pensare anche alla dieta degli astronauti, così come i cambiamenti climatici spingono a pensare a quella terrestre in caso di condizioni estreme. Il prodotto è arricchito di molecole antiossidanti, in grado di resistere alle radiazioni dell’ambiente spaziale.
“Nella roadmap di esplorazione umana dello spazio profondo in cui la Luna sarà tappa fondamentale verso Marte, gli astronauti dovranno autosostentarsi con le risorse a disposizione”, spiega Silvia Massa del Laboratorio Enea di Biotecnologie in un comunicato diffuso dall’Agenzia.
“Queste piante – aggiunge - forniranno cibo fresco e salutare senza necessità di rifornimenti dalla Terra e rappresenteranno la principale fonte di molecole ad alto valore aggiunto, come antiossidanti e biofarmaci, a supporto della vita nei futuri avamposti spaziali”.
L’esplorazione dello spazio rappresenta un potenziale acceleratore di tecnologie per applicazioni sulla Terra, dove è urgente il ricorso all’innovazione tecnologica in agricoltura per far fronte all'aumento della popolazione mondiale, alla riduzione delle superfici coltivabili e agli effetti dei cambiamenti climatici.