In oltre 130 Paesi nel mondo l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere.
Ma anche l’Italia non è messa bene. Dal poco invidiabile 41° posto, ultima in classifica in Europa, e con circa 20 giornalisti sotto scorta, il nostro paese celebra il 3 maggio la Giornata internazionale sulla libertà di stampa, istituita nel 1993 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Porteremo al presidente della Camera Roberto Fico il dossier sui giornalisti intercettati dalla Procura di Trapani, sui cronisti minacciati, sulle querele bavaglio e sull’equo compenso degli ultimi, perché non è possibile che ci siano giornalisti che guadagnano cinque euro lavorando in contesti di pericolo e precarietà”, ha detto il presidente della Federazione Nazionale della stampa Beppe Giulietti.
“Chiederemo alle istituzioni e alle forze politiche che, assieme alla solidarietà, si dia approvazione alle norme ferme da vent’anni, perché chi colpisce i cronisti colpisce il diritto dei cittadini di essere informati”, ha sottolineato il presidente Fnsi Raffaele Lorusso.