Sigurdur Ingi Thordarson è stato ‘reclutato’ dalle autorità statunitensi per costruire false accuse nei confronti di Julian Assange, dopo aver fatto credere di essere un suo stretto collaboratore. Lo ha ammesso lo stesso ex volontario di Wikileaks alla rivista islandese Stundin. Thondarson, che è di nazionalità islandese, aveva collaborato con Wikileaks per una raccolta fondi nel 2010, in occasione di un viaggio di Julian Assange in Islanda per un progetto sulla libertà di stampa.
In seguito, le sue dichiarazioni si erano rivelate fondamentali per costruire le accuse di cospirazione contro Assange. Thondarson aveva affermato di aver ricevuto l’incarico a compiere intrusioni informatiche e attacchi hacker contro obiettivi islandesi. Adesso l’accusatore confessa di aver inventato tutto e di non aver mai ricevuto l’ordine di compiere attacchi informatici.
Il caso Assange
Julian Assange, 49 anni, è accusato di 18 accuse di cospirazione per aver hackerato i computer del governo degli Stati Uniti e per la pubblicazione di documenti militari riservati, compreso un video di un attacco con elicottero Apache del 2007 a Baghdad in cui sono state uccise una dozzina di persone, tra cui due giornalisti Reuters.
La persecuzione giudiziaria di Julian Assange si interrompe quando il cyber-attivista riceve l’asilo politico dal governo ecuadoriano, al tempo guidato dal presidente progressista Rafael Correa, all’interno della sede dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
Il sostegno viene però a mancare dopo la svolta di Lenin Moreno, successore di Correa a Quito, che l’11 aprile 2019 revoca l’asilo politico ad Assange, immediatamente arrestato e condotto in carcere dalla polizia britannica in attesa del processo per l’estradizione, poi negata dalla Corte britannica nel 2020.