In Africa, soltanto l’1% della popolazione è stato completamente vaccinato. L’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 20% della popolazione africana entro la fine del 2021 sembra essere (al momento) utopico.
Si sono infatti combinati due imprevisti. Il primo è che la campagna vaccinale in Africa non sta seguendo i ritmi sperati. Il secondo è la variante delta: già registrata in 32 Paesi africani con una velocità di diffusione 225 volte maggiore rispetto alla prima ondata del virus originario in Africa.
Gli Stati Uniti hanno annunciato di voler donare 25 milioni di dosi di vaccino, ma si tratta di una quantità irrisoria rispetto alle esigenze della grande popolazione africana.
E dato che i Paesi occidentali si sono accaparrati la maggiore quantità possibile di vaccini, prenotandoli anche nel prossimo futuro, l’Africa non potrà sperare di ricevere le dosi di siero necessarie se prima l’Occidente non avrà posto fine alla crisi del Covid. Soltanto in questo modo gli africani potranno nutrire una speranza di uscire da quest’incubo.
Una piccola buona notizia giunge dal Sudafrica, che, nei giorni scorsi, ha trovato un accordo con Pfizer e BioNtech. I due colossi farmaceutici inizieranno a realizzare il loro vaccino in quel Paese martoriato dal virus a partire dal 2022.
Tuttavia, i manager di quelle due imprese hanno dichiarato che non si tratta di un accordo, bensì di una “lettera di intenti”. Detto più chiaramente, Pfizer e BioNtech si sono impegnate a trasferire al Biovac Institute, localizzato a Cape Town, tecnologia e macchinari. I materiali per aiutare il Sudafrica proverranno dall’Europa e le prime dosi saranno prodotte nel 2022. Ma se la situazione non sarà prima migliorata in Europa, quella lettera di intenti rimarrà lettera morta.
Nel frattempo, il continente africano potrebbe sviluppare nuove varianti che potrebbero rendere inefficaci i sieri attualmente in commercio. Ecco perché vaccinare l’Africa non sarebbe solo un gesto di solidarietà da parte dei paesi ricchi, ma di sano egoismo.