Evidentemente la guerra è dentro gli uomini. Saremmo capaci di trasformare qualunque pianeta, nel giro di poche generazioni, in un campo di battaglia.
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L’intervento integrale di Michele Serra a ‘Che tempo che fa’ (puntata 8 maggio 2022).
“‘Da quassù la Terra è bellissima, non si vedono frontiere né confini’, disse il cosmonauta russo Gagarin nel 1961. Era il primo uomo che vedeva il nostro pianeta dallo spazio. Anche Samantha Cristoforetti, che da qualche settimana è tornata sulla stazione spaziale internazionale dove coabita con americani e russi, conferma l’idea che stare lassù è un’ottima occasione per prendere le distanze dalla bolgia sottostante: ‘Sappiamo benissimo che sulla Terra ci sono problemi, ma tra di noi non ce ne sono, siamo amici, perché abbiamo un lavoro da fare assieme’. Samantha ha ragione, niente permette di conoscersi, e di rispettarsi, come lavorare assieme, avere un obiettivo comune da raggiungere. E ho pensato, con un sospiro di sollievo, che almeno nel cosmo ci è garantito uno spazio di tregua. Uno spazio extraterrestre nel quale gli uomini si sentano sollevati dall’abitudine di azzannarsi. Purtroppo mi sbagliavo.”
“L’agenzia spaziale europea, in applicazione delle sanzioni, ha annunciato la sospensione del lavoro comune per le missioni sulla Luna. L’agenzia spaziale russa ha annunciato, di contro, che la collaborazione con europei e americani sarà interrotta e i cosmonauti russi, prossimamente, lasceranno la stazione spaziale. Dunque gli abbracci tra cosmonauti di nazionalità differente all’arrivo di Samantha e dei suoi compagni di viaggio sono stati, al tempo stesso, un benvenuto e un addio. Non c’è scampo nemmeno a quattrocento chilometri d’altezza.”
“Evidentemente la guerra è dentro gli uomini. Ce la portiamo appresso ovunque andiamo, come un virus. Non è di uno spazio extraterrestre, è di uno spazio extraumano che ci sarebbe bisogno, per avere finalmente un po’ di pace. Saremmo capaci di contagiare anche le galassie più lontane, se per disgrazia riuscissimo ad arrivarci. Per carità, qualcuno dica a Elon Musk di non mandarci su Marte. Trovi una maniera più prudente di sperperare i suoi miliardi. C’è tanto da fare anche quaggiù, bonifichi i deserti, o addirittura bonifichi Twitter, faccia tornare a scuola gli influencer, sono imprese titaniche anche quelle.”
“Ma non fateci uscire, per nessuna ragione, dal gabbione dove il destino, saggiamente, ci ha rinchiusi, come scimmioni molesti. Saremmo capaci di trasformare qualunque pianeta, nel giro di poche generazioni, in un campo di battaglia. Marte dell’Est contro Marte dell’Ovest, una tranquilla palla rossa abituata al suo eterno silenzio che rimbomba di esplosioni, viene divisa in contrade, fatta a spicchi, diventa una sinistra parodia della Terra così come l’abbiamo ridotta.”
“Abbiamo la fissazione di piantare dappertutto le nostre bandiere e bandierine, incuranti del fatto che, fuori da qui, non significano più nulla, sono a malapena souvenir personali, come la bandiera sovietica che i due cosmonauti russi hanno esposto fuori dalla nave spaziale, nella solenne indifferenza del cosmo.”
“La sola bandiera che avrebbe senso portare fuori dalla Terra sarebbe una bandiera della Terra. Ma non esiste, e non è un caso che non esista. Non esiste una condizione umana condivisa. E tra qualche mese, per confermarlo, non esisterà più nemmeno una stazione spaziale condivisa. Chiusa per guerra.”
“Ne suggerisco una, di bandiera dell’umanità. La sagoma di uno scimmione incazzato in campo azzurro, che fissa il vuoto chiedendosi chi è.”
“Cosmo viene dal greco cosmos, che significa ordine. In contrapposizione a caos. In filosofia il concetto indica un insieme ordinato e armonioso. Beh, non siamo pronti per il cosmo, perché non siamo pronti per l’ordine.”