La popolazione mondiale si prepara a superare, il 15 novembre 2022, il traguardo degli 8 miliardi di abitanti.. Lo rivela una stima dell’Onu. Nel 1950 la popolazione globale si attestava sui 2,5 mld di persone, lievitando a circa 7 mld nel 2010. Sono bastati 12 anni per crescere a 8 miliardi e ora l’Onu stima che ne serviranno altri 15 per raggiungere i 9 miliardi nel 2037. “Un segnale - scrivono le Nazioni unite in una nota - che il tasso di crescita della popolazione sta rallentando”. Il mondo infatti potrebbe presto scoprire che il vero problema sarà la decrescita demografica.
La crescita attuale vede protagonisti Cina e India, con il Subcontinente che si accinge a superare Pechino come paese più popoloso al mondo nel 2023, e rappresenta, in particolare, una sfida sociale ed economica per il Sud del mondo. I paesi con i più alti tassi di fertilità tendono a essere quelli con il più basso reddito pro capite, facendo sì che la crescita di popolazione si sia concentrata nelle economie più deboli e, in particolare, nell’Africa sub-sahariana.
Un exploit di nascite così rilevante da indurre l’Onu a sostenere che può compromettere il raggiungimento dell’ “agenda verde” dei Sustainable Development Goals. In ogni caso, il principale driver per “l’insostenibilità” non è la crescita della popolazione, ma quella dei redditi. I paesi con i livelli pro capite più elevati di consumo di risorse naturali e di emissioni di CO2 tendono a essere quelli con un reddito pro capite maggiore, non quelli dove la popolazione cresce a ritmo più rapido.