Il rublo si rafforza sul dollaro e ha superato la soglia dei 79. La valuta russa si rafforza anche contro l’euro (+3,3%) a 82,60, ai massimi dall’8 aprile. Ma per quali motivi la moneta della Federazione si sta rafforzando?
Come detto, la valuta russa è tornata ai livelli precedenti all’invasione dell’Ucraina, sospinta dalle azioni della Banca centrale russa guidata da Elvira Nabiullina che, in questi anni, ha scelto la linea di stimolare l’accumulazione di riserve, parallela una linea prudente di bilancio. Così, ha costituito una riserva di ricchezza, ovvero le riserve in valuta della Banca centrale, che servono a sostenere l’autonomia russa.
Banca centrale russa
Contraria all’invasione dell’Ucraina. Nabiullina avrebbe più volte presentato le dimissioni, rifiutate da Putin, e il 18 aprile parlando alla Duma ha dichiarato che le sanzioni “cominciano a colpire l’economia russa”», irritando Putin. La sua linea di intervento per salvare il rublo dalle sanzioni occidentali è stata di alzare i tassi da un giorno all’altro (arrivando al 20%). Ma questa linea terrà nel lungo periodo?
Gas
Il rublo aveva cominciato il recupero già a fine marzo, questo anche per effetto delle notizie secondo cui il Cremlino era disposto a concedere soluzioni negoziate per un cessate il fuoco e altro. Quasi tre settimane dopo, la situazione non sembra però essere migliorata. A dare comunque una mano sono le esportazioni di petrolio e gas che dalla Russia sono continuate verso l’Europa, così come in Cina e India. Insomma, l’Occidente aiuta il rublo continuando con gli acquisti di gas e petrolio, in parte negando l’efficacia delle sanzioni occidentali. Gli istituti pubblici russi Gazprombank e Sberbank incassano infatti ancora euro e dollari in cambio di gas, petrolio e carbone venduto all’Europa. E, intanto, il Cremlino ha imposto severi controlli sui capitali a coloro che desiderano scambiare i propri rubli con dollari o euro.
Reinvestimento
L’altro aspetto è conseguente di quello precedente e riguarda l’utilizzo delle risorse ricavate dalla vendita del gas. Le banche pubbliche russe commerciano gas e petrolio nelle valute occidentali e le reinvestono per rafforzare il cambio. In altri termini la moneta di Mosca si rivaluta perché sostenuta dagli interventi – almeno venti miliardi di euro nell’ultimo mese – con soldi degli europei. E se gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno chiuso alle importazioni di combustibili fossili russi poco cambia, rappresentando una fetta minoritaria dei clienti del gas russo.
De-dollarizzazione
Secondo alcuni esperti, le oscillazioni del rublo sono il segnale di una tendenza alla de-dollarizzazione del commercio globale, in particolare di petrolio e gas. Per l’analista di Crédit Suisse, Zoltan Pozsar, le sanzioni alla Russia potrebbero portare a un nuovo ordine monetario globale.