Caduti i vincoli Bce e in attesa di aggregazioni che per ora non si vedono, i colossi del credito europei seguono la strada di Wall Street.
Altro che nozze e fusioni. Ben 15 miliardi destinati ad acquisizioni nel settore bancario in Europa. Sono quelli che le banche stanno utilizzando per comprare sè stesse, ovvero a tanto ammonta la quota di capitale destinata ai buy back azionari da parte di dieci tra i maggiori gruppi europei.
Si tratta di una cifra destinata ad aumentare nelle prossime settimane quando, a cavallo della fine dell’anno, gran parte delle banche europee presenteranno i nuovi piani industriali pluriennali post-pandemia.
Buyback, cos’è?
Il buyback è il riacquisto di azioni proprie da parte della stessa impresa (o banca) che le ha emesse. Può essere realizzato in due modi: attraverso un’offerta pubblica oppure acquistando le azioni sul mercato. Le operazioni di buyback sono una pratica diffusa, specialmente tra le società quotate a Wall Street che fanno parte dell’indice S&P 500.
Ci possono essere diversi motivi alla base di queste operazioni. Molte società varano dei piani di remunerazione a dipendenti e manager che prevedono l’assegnazione di azioni; gli acquisti servono, quindi, a procurarsi le azioni da consegnare nell’ambito di questi piani.
Un altro motivo per acquistare azioni proprie da parte della stessa società può essere legato alle strategie di espansione. Ad esempio, una società ne vuole acquistare un’altra pagandola in azioni, non in contanti, evitando però di “annacquare” la quota degli azionisti rilevanti emettendo nuove azioni.
La maggior parte dei riacquisti avviene, tuttavia, per un’altra motivazione: sostenere il prezzo in Borsa specialmente se si tratta di un titolo sottovalutato . Più il numero di azioni in circolazione è basso, più l’utile per azione sale, e di conseguenza anche il prezzo dell’azione tende ad aumentare.
Se le imprese scelgono di ricorrere alle operazioni di buy back per aumentare l’utile per azione, in molti casi è perché non hanno trovato il modo di incrementare l’utile complessivo.
Un ulteriore elemento di rischio per i prezzi delle azioni in futuro dipende dal fatto che molte operazioni di buyback sono finanziate con nuovi debiti, in particolare nei periodi di bassi tassi di interesse. Ma quando i tassi ricominciano a salire, questo nuovo debito pesa sui bilanci.
In ogni caso, che sia stato finanziato con la liquidità in cassa o con nuovo debito, il riacquisto di azioni rende le aziende più fragili dal punto di vista finanziario, in quanto dispongono (dopo un'operazione di buyback) di meno risorse.