Non si ferma la corsa dell’inflazione che a giugno accelera di nuovo salendo a un livello (8%) che non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a 8,2%. L’aggiornamento giunge dall’Istat, che ha rilasciato le stime preliminari. A maggio era al 6,8%. L’indice dei prezzi al consumo registra un aumento anche su base mensile (+1,2%).
L’energia resta l’epicentro del terremoto sui prezzi al consumo. Ma emerge sempre più chiaramente l’estensione dell’inflazione fuori dall’energia, per toccare altre categorie di prodotto. Secondo Federconsumatori, gli aumenti concorrono a determinare un aggravio di +2.384 euro annui a famiglia.
Anche a livello di Eurozona i dati sono da record: +8,6%, infatti, in aumento rispetto all’8,1% di maggio. Tra le componenti principali, l’energia dovrebbe avere il tasso annuo più elevato (41,9%, rispetto al 39,1% di maggio). Gli unici cali dei tassi di inflazione vengono registrati in Germania (8,2% dall’8,7%) e Paesi Bassi (9,9 dal 10,2).
Grazie agli sconti sul gas, alla drastica riduzione dei prezzi dei trasporti pubblici e al prezzo del petrolio leggermente inferiore rispetto ai mesi precedenti, la prima economia europea è infatti riuscita a ridurre leggermente il tasso di inflazione.