La Banca centrale tedesca preferisce accantonare denaro nel caso in cui i tassi di interesse aumentino ancora e causino perdite nell’enorme pila di obbligazioni che ha acquistato nell’ambito dei programmi di stimolo della Banca centrale europea. Ecco perché per la prima volta dal 1979 la Bundesbank non pagherà un dividendo al governo tedesco. Il motivo di questa decisione è legato all’aumento dei rendimenti sui titoli di Stato.
Lo rende noto la stessa Bundesbank, mentre il suo numero uno, Jens Weidmann, fa sapere che occorre “analizzare molto attentamente il rialzo dei tassi sui bond (statunitensi, ndr)”. Anche i tassi sui Bund (tedeschi) sono saliti e tutto ciò ha turbato gli investitori, provocando una forte volatilità sui mercati azionari. In particolare, i titoli tecnologici hanno risentito del cosiddetto “irripidimento” della curva dei tassi obbligazionari, che si è ridotto negli ultimi giorni grazie alla promessa di acquisti continui da parte della Bce e della Fed.
Per attutire il rischio di un aumento dei tassi, che spinge verso il basso i prezzi delle obbligazioni, la Banca centrale tedesca aveva aumentato gli accantonamenti da 2,4 miliardi di euro a 18,8 mld. “Questo maggiore livello di copertura del rischio è il motivo principale per cui la Bundesbank non distribuisce nel 2020 un profitto per la prima volta dal 1979”, ha detto il presidente Weidmann. Nelle previsioni della Bundesbank l’inflazione sarebbe salita al di sopra del 3% entro la fine dell’anno, ma solo temporaneamente, e ha annunciato l’intenzione di rivedere al rialzo le sue precedenti stime per il 2021: “I nostri economisti si aspettano ora un tasso medio annuo di inflazione nel 2021 che è leggermente superiore alla loro previsione di dicembre pari all’1,8%”, ha evidenziato Weidmann.