La Bank of England (BoE) ha lasciato invariato, per la settima volta consecutiva, il livello dei tassi di interesse britannici al 5,25%, ai massimi da 16 anni.
La decisione - in linea con quella della Fed statunitense - è arrivata nei giorni scorsi nel rispetto delle attese nonostante le aspettative da più parti di un taglio e soprattutto il ritorno, certificato dai dati ufficiali, dell’inflazione entro l’obiettivo dichiarato del 2% per la prima volta negli ultimi 3 anni.
Il calo dell’inflazione è stato in gran parte dovuto alla riduzione dei prezzi dell’energia. L’inflazione core, che esclude elementi volatili come cibo e carburante, ha visto un incremento dello 0,5% mensile rispetto al +0,9% di aprile. Su base annua, è al 3,5% rispetto al 3,9% di aprile, quindi ancora ben superiore al 2% desiderato.
Inoltre, la banca centrale britannica prevede un aumento del livello dei prezzi al consumo in autunno. Il che spiega la decisione di mantenere i tassi così relativamente alti. Tuttavia, la BoE ha comunque aperto alla possibilità di attuare il primo taglio in 16 anni il prossimo agosto.