Per la seconda volta consecutiva la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 5,25-5,50 per cento. Non sono esclusi però nuovi rialzi: la riunione chiave sarà quella del 13 dicembre.
Poco variata, nel comunicato ufficiale, la diagnosi dell’economia Usa, che prende atto soprattutto della forte crescita registrata nel terzo trimestre, l’inatteso +4.9% (1,2% trimestrale non annualizzato) annunciato nei giorni scorsi. Anche per gli aumenti nell’occupazione si parla ora di una moderazione e non più di un rallentamento.
“Il processo di portare l’inflazione al 2 per cento ha ancora una lunga strada da percorrere”, ha detto Powell. La Fed si aspetta ancora che la stretta produca un periodo di “crescita al di sotto del potenziale e un indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro”: “Credo ancora, come i miei colleghi che sia verosimile, non certo ma verosimile, che occorra passare per una fase di crescita rallentata e di indebolimento del mercato del lavoro”, ha concluso il governatore.