La Banca centrale USA non ha una politica monetaria chiara sull’aumento dei tassi di interesse, ora pari all'1,5%. Nel 2018 cresceranno, ma quanto e con quanti interventi?
Visto da qb
A ciò si aggiunge l’incertezza collegata al cambio al vertice previsto per febbraio quando Janet L. Yellen lascerà il posto a Jerome H. Powell, che resta in attesa di un voto di conferma del Senato.
Secondo alcuni la fase di stallo potrebbe costare cara agli Stati Uniti in un momento in cui sarebbe opportuno aumentare ancora i tassi, dopo i tre aumenti del 2017. Infatti l'economia sta crescendo più rapidamente del previsto e l'offerta di lavoratori sta diminuendo, fattori che potrebbero alimentare un incremento più veloce dei prezzi. Proprio l’inflazione è diventata, di fatto, la variabile economica più importante che guida la politica della Fed.
Occorre, inoltre, considerare che gli investitori chiedono tassi di interesse più elevati sui prestiti a più lungo termine per compensare una maggiore incertezza, ma la differenza tra i tassi a breve e quelli a lungo termine sul debito federale si sta comprimendo. E non è una buona notizia.