La Russia ha avviato la fase di prova di un rublo digitale basato sulla tecnologia blockchain con l’obiettivo di limitare l’impatto delle sanzioni internazionali. “Vtb è diventata la prima banca a testare con successo transazioni con rubli digitali nella sua applicazione mobile”, ha spiegato in una nota la seconda banca più grande della Federazione. In totale, anche altre dodici banche sono coinvolte.
In questa fase si potranno effettuare pagamenti presso 30 punti vendita dislocati in 11 città del Paese. Alla fine, “le operazioni saranno gratuite per i cittadini e con una commissione minima per le imprese”, ha sostenuto la Banca Centrale Russa (Bcr).
A differenza delle criptovalute, anch’esse basate sulla blockchain (tecnologia che consente transazioni dirette da un libro mastro decentralizzato), il rublo digitale fa parte della Cbdc (Central bank digital currency). Viene quindi emesso direttamente dalla Bcr e conservato in portafogli elettronici.
La Russia diventa così il 21esimo Paese al mondo a entrare nella fase sperimentale per lanciare una moneta digitale, secondo il conteggio dei ricercatori del Consiglio Atlantico.
In seguito alle sanzioni, Mosca è stata spinta a cercare di sviluppare rapidamente alternative al sistema di pagamenti globali Swift (dal quale le sue banche sono state in gran parte bandite dopo l’attacco all’Ucraina), provando a dedollarizzare le sue transazioni.