Ma alla fine i servizi segreti dell’Aise ce l’hanno fatta, grazie ai buoni contatti con le forze somale e grazie anche alla sponda dei servizi segreti turchi. È infatti grazie a Erdogan se l’operazione è riuscita. La Turchia, che alcuni definiscono la ‘Piccola Cina in Africa’, negli ultimi anni ha espanso il suo controllo politico ed economico nel continente. La Libia è un esempio concreto. Se Tripoli non è ancora caduta è anche grazie alle forze militari di Ankara.
Ma torniamo a Silvia Romano, 23 anni. Era partita da Milano per portare aiuto ai bambini di uno sperduto villaggio del Kenya, Chakama, a circa 80 chilometri dalla città di Malindi. Aveva cercato di attuare il motto spesso citato ‘aiutiamoli a casa loro’. Chi fa questa scelta, in luoghi così difficili, prova in qualche modo a rimettere in pari lo scempio di una parte di mondo che saccheggia l’altro.
“Lo poteva fare benissimo sotto casa alla Caritas” dice qualcuno. Ma ogni tipo di attività sociale ha una propria dignità e non c’è una gerarchia dell’impegno. E chi parla di soldi sborsati, di “se l’è cercata”, non merita risposta. E non considera che la solidarietà cambia la vita alle persone.
Piuttosto fin quando esisterà qualcuno che rischia per insegnare qualcosa a dei bambini dimenticati, il mondo potrà sempre sperare di migliorare. Oltre al fatto che esser riusciti a liberare Silvia Romano è una vittoria delle democrazie contro la criminalità islamista.