Anche al presidente dell’Inail viene concesso lo stesso stipendio di 150 mila euro l'anno, 40 mila invece vanno ai vicepresidenti dei due Istituti. Ai consiglieri di amministrazione di Inps e Inail spetteranno 23 mila euro ciascuno.
Cifre abbastanza rilevanti da sollevare le richieste di dimissioni, in particolare da parte della Lega. Non si vuole qui discutere l’operato (quello sì discutibile) di Tridico alla guida del principale ente previdenziale del paese, ma rilevare che una posizione dirigenziale (all’interno dello stesso Istituto e in generale nella pubblica amministrazione) arriva e spesso supera il livello contestato a Tridico. Non è invece scandaloso che quel salario sia percepito da chi è al timone di Ente così importante.
Se proprio vogliamo trovare un problema in questa vicenda è l’aver finanziato questi aumenti retributivi tagliando lo stanziamento destinato all'invio delle buste arancioni (quelle importanti missive che informano ogni famiglia sulla loro situazione previdenziale in chiave prospettica). Questo sì che è un grave errore.