Mario Draghi a Palazzo Chigi non solo rappresenta (forse) l’opportunità di rilancio dell’Italia, ma anche un’occasione per mutare il quadro politico nel nostro paese. In questa fase è, infatti, emersa l’importanza dell’area di centro, senza cui il nuovo governo non sarebbe potuto nascere. Come noto, l’approdo dell’ex numero uno della Bce a Roma è stato reso possibile anche grazie alla mossa di Matteo Renzi, che ha staccato la spina al precedente esecutivo.
Dietro la strategia del fondatore di Italia Viva vi è un obiettivo abbastanza preciso: divenetare leader moderato della nascente area di centro. Qualcuno parla di fase 2 della cosiddetta ‘operazione Draghi’, ovvero quella di destrutturare i poli per poi diventare l’ago della bilancia della politica italiana.
L’ex sindaco di Firenze è riuscito a sdoganare Matteo Salvini agli occhi dei poteri forti internazionali grazie a Mario Draghi, rendendo così possibile un’alleanza futura con il centrodestra. La scelta di Draghi di ‘premiare’ le ali moderate di Lega e Forza Italia potrebbe consentire a Renzi di far nascere un nuovo centro moderato.
Dall’altro lato, non ha definitivamente chiuso le porte al Pd, a due condizioni: che il partito democratico cambi la sua guida (Nicola Zingaretti) e molli l’alleanza con il M5s. Ma, allo stato attuale, appare più probabile la prima opzione (il centro-destra).
Questo è il sogno: essere l’ago della bilancia. E risuonano le parole di Franco Battiato: “Cerco un centro di gravità permanente”. Le parole che seguono nella canzone dell’artista siciliano invece non si ricollegano bene a Renzi: “Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente”.