L’urina è un problema, soprattutto per chi ad esempio è chiamato a fare passeggiate lunari. Ma ora c’è un prototipo che potrebbe cambiare le cose: una tuta in grado di trasformare l’urina in acqua potabile. L’urina, così come il sudore, vengono già riciclati sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), ma non quando gli astronauti escono per svolgere degli incarichi extra-veicolari.
Tuttavia, è stato ideato e messo a punto un nuovo prototipo di tuta spaziale in grado appunto di raccogliere l’urina e farla diventare preziosa acqua potabile. Il sistema comprende un indumento intimo fatto di stoffa e collegato con una coppa di raccolta in silicone, progettata per adattarsi ai genitali. Questa ha la forma e le dimensioni diverse a seconda che debba essere utilizzata da un uomo o da una donna. L’urina viene poi aspirata da una pompa a vuoto che si attiva tramite un apposito sensore appena l’astronauta inizia ad espellerla.
A questo punto entra in gioco un meccanismo di filtraggio che punta a recuperare almeno il 75% dell’acqua presente nell’urina attraverso un sistema osmotico e una pompa. L’acqua così ottenuta viene poi arricchita di sali minerali e pompata all’interno dell’apposita sacca dalla quale gli astronauti bevono. L’intero “circuito” richiede solo cinque minuti per il riciclo di 500 millilitri di urina ed è alimentato da una batteria da 20,5 Volt con una capacità di 40 ampere/ora.