Google e Mastercard avrebbero stretto un accordo segreto che consentirebbe alla società di Mountain View e ai suoi inserzionisti di tracciare le vendite al dettaglio. Il motore di ricerca più importante al mondo avrebbe pagato milioni di dollari per avere i dati da Mastercard anche se l'intesa riguarderebbe solo gli Stati Uniti.
Se l'intesa fosse confermata, le due multinazionali non hanno ancora commentato la rivelazione di Bloomberg, più di due miliardi di possessori di Mastercard sarebbero inconsapevoli di essere tracciati nei loro acquisti “off-line”.
Funziona così: una persona cerca un prodotto su Google, fa clic su un annuncio, naviga sul web ma non compra nulla. Successivamente, entra in un negozio e compra quel prodotto con la propria Mastercard. L'inserzionista che ha pubblicato l'annuncio riceve un rapporto da Google, solo se il navigatore online accede a un account Google e ha effettuato l'acquisto entro 30 giorni dal clic sull'annuncio.
La vicenda ancora una volta solleva dubbi sulla privacy degli utenti e sulla gestione dei big data. Le persone, infatti, non si aspettano che le cose comprate nei negozi fisici siano collegate a quelle acquistate online. Ma in questo modo Google, che conosce le persone hanno fatto clic sugli annunci, può dire agli inserzionisti quanto l'attività sul web abbia influenzato, ovvero aumentato, le vendite al dettaglio.
Si tratta di un cambiamento radicale. Gli inserzionisti spendono non poco su Google per raccogliere informazioni sul collegamento tra gli annunci digitali, visite al sito Web e acquisti online. È più difficile capire in che modo gli annunci influenzino il comportamento offline. O meglio, qualora questo accordo fosse effettivamente in essere, ora non sarebbe più così complesso.