Una rivelazione inaspettata che ha sorpreso i mercati, già sotto pressione per i rischi legati ad una possibile recessione globale. Per la prima volta in 15 anni, Apple ha rivisto al ribasso le stime sui propri ricavi nell'ultimo trimestre del 2018, provocando la caduta del titolo a Wall Street (che ha perso fino all'8%) e la sospensione temporanea dagli scambi.
La società statunitense ha così deciso di giocare d’anticipo, comunicando agli investitori il taglio delle stime. È stato l'amministratore delegato, Tim Cook, a scrivere una lettera agli azionisti per annunciare il rallentamento, ammettendo che i risultati degli ultimi tre mesi del 2018 potrebbero non corrispondere alle stime fatte dall'azienda in precedenza (84 miliardi anziché 91,5 mld).
Alla base della frenata di Apple emergono due motivi principali: un impatto "significativamente maggiore" della debolezza di alcune economie emergenti, con la Cina in testa, che con Hong kong e Taiwan rappresenta il 20% delle entrate della mela morsicata, e una domanda più debole di iPhone durante le feste natalizie.
Parlando della situazione, Cook spiega: "Non abbiamo previsto l'importanza della decelerazione dell'economia della Cina". In particolare, le vendite di iPhone, Mac e iPad nella seconda economia al mondo sono crollate del 100% nell’ultimo anno rispetto al 2017. Il ceo fa anche esplicito riferimento alle tensioni commerciali: "Mentre il clima di incertezza è pesato sui mercati, gli effetti sembrano aver raggiunto anche i consumatori".
E c’è, poi, il problema legato agli "upgrade degli iPhone". Ovvero il numero di clienti che ha scelto di cambiare (durante il periodo delle festività) un vecchio modello con uno dei nuovi presentati da Apple a settembre è stato inferiore a quello immaginato dal colosso.
Il brusco passo indietro nelle vendite di iPhone rappresenta una preoccupazione per gli investitori, che temono la saturazione del mercato. La fenomenale era degli smartphone sta finendo. Non sono più considerati una novità. E il problema è che cio’ sta avvenendo più rapidamente di quanto la multinazionale guidata da Cook avesse previsto.
Nonostante tutto, Apple - la seconda società per capitalizzazione al mondo, da poco superata da Microsoft nella classifica delle società quotate - stima di chiudere il trimestre con un margine lordo del 38%. Ma resta il fatto che l'annuncio di Cook aggiunge ulteriore pressione sugli investitori globali che hanno iniziato il 2019 preoccupati dagli effetti della guerra commerciale e dall’arrivo di una possibile recessione mondiale.