La repentina ‘fuga’ del Polo Nord magnetico verso la Siberia continua a preoccupare gli scienziati. Il fenomeno sotto osservazione da mesi rischia di mandare in tilt le app negli smartphone nonché la navigazione marittima e aerea basata su programmi militari e civili.
Il fatto è che il Polo Nord magnetico è il punto della superficie terrestre dove le linee di flusso del campo geomagnetico, creato dal ferro fuso che si muove nel nucleo del pianeta, sono perpendicolari al suolo. Dalla sua posizione dipendono infatti le regolazioni di bussole e di sistemi di navigazione.
Il Polo Nord magnetico - a differenza di quello geografico - non ha una collocazione definitiva ma è in perenne movimento. Così, dopo avere vagato per secoli nell’artico canadese con minimi spostamenti, dagli anni ‘90 si è mosso a un ritmo senza precedenti, allontanandosi di 55 km l’anno.
Nel 2019 il Nord magnetico ha attraversato il Meridiano di Greenwich, dirigendosi verso la Siberia e costringendo i ricercatori ad aggiornare il World Magnetic Model, un documento elaborato dalla statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla British Geological Survey che - assieme ai dati forniti dai satelliti - è alla base dei sistemi di navigazione moderni.
Ad inquietare gli scienziati sono anche gli aspetti ‘sotterranei’ di questo fenomeno, provocato dai flussi di ferro liquido che scorrono 3.000 chilometri sotto la superficie terrestre. Peraltro il nuovo modello ha anche confermato che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo di circa il 5% ogni secolo.
E - sottolinea il Financial Times - di questo passo potrebbe invertirsi, inaugurando un'era di 'caos magnetico' con l'inversione fra Polo Nord e Polo Sud. È già successo periodicamente nella storia della Terra, l’ultima 780 mila anni fa.