Non solo mare e laghi: la Luna riesce a deformare la crosta terrestre provocando le cosiddette maree solide che sono in grado di muovere i continenti perche' svolgono un ruolo attivo sulla tettonica delle placche. Lo dimostra per la prima volta la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Science Reviews, da Carlo Doglioni presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Davide Zaccagnino dell'Universita' Sapienza di Roma, Francesco Vespe, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
I tre studiosi sono riusciti a comprendere il ruolo delle maree solide sulla tettonica delle placche grazie ai dati della rete globale del sistema satellitare globale di navigazione (Gnss), che comprende sia il Gps americano che il sistema europeo Galileo e che permette di misurare la velocita' tra le placche anche tra stazioni distanti migliaia di chilometri.
Questi servizi internazionali, cui contribuisce l'Asi attraverso il suo Centro di Geodesia Spaziale di Matera, hanno accumulato serie storiche di dati su periodi lunghi almeno 20 anni, necessarie per svolgere questo tipo di analisi.
I ricercatori si sono concentrati sulle oscillazioni orizzontali del suolo, in particolare su quelle di bassa frequenza. Le maree solide muovono infatti il suolo di diversi decimetri sia in verticale che in orizzontale. Gli esperti hanno analizzato le oscillazioni di bassa frequenza perche' sono attribuibili esclusivamente alle sollecitazioni delle maree solide e non ad altri fattori, come pressione atmosferica e fluidi nel sottosuolo.