Ormai non c’è più quasi alcuna differenza fra Swiss e Easyjet. Eppure fino a pochi anni il vettore svizzero si posizionava nella fascia alta del mercato. Ma dopo il fallimento di Swissair nel 2001 tutto è cambiato.
Oggi è una gallina dalle uova d’oro per Lufthansa che acquistò il vettore svizzero dieci anni fa per 280 mln di euro. Poi nel 2014 sono stati installati da 12 a 19 posti aggiuntivi negli Airbus A320 e A321, proprio come una low-cost qualunque. E poiché ci sono più posti a bordo ma i vani bagagli non sono stati aumentati, l’eccesso di quelli portati in cabina sta causando ritardi crescenti nei voli.
Ma non è solo lo spazio che ora assomiglia a una low-cost: infatti, dal 2015 Swiss offre anche una tariffa “light” che consente nei voli a corto raggio di portare solo un piccolo bagaglio a mano e la prenotazione non è modificabile. La novità è che da questa estate si applica anche al volo Zurigo-New York. A parte questa eccezione, nelle tratte transoceaniche è stato mantenuto il vecchio standard Swissair.
Il modello di business sembra funzionare visto che nel primo semestre 2018 ha aumentato il proprio utile operativo del 38% a 280 milioni di euro. Tuttavia, mentre la casa madre Lufthansa è stata classificata come una società a cinque stelle dall'agenzia di rating Skytrax dal 2017 e ha chiuso il primo semestre del 2018 con un utile netto di 677 mln di euro, Swiss ha ricevuto solo quattro stelle ed è 12° nella classifica delle migliori compagnie aeree.