Non c’era "altra opzione" per "Germania". Sono le parole dell’ad, Karsten Balke, in merito al fallimento della compagnia aerea tedesca.
La società, che ha sede a Berlino e ha bloccato tutte le attività con decorrenza 5 febbraio, effettuava voli verso circa 60 destinazioni in Europa, Africa e Medio Oriente, trasportando oltre quattro milioni di passeggeri l'anno.
La situazione è peggiorata rapidamente in seguito alla concomitanza di tre fattori negativi per il vettore: aumento dei prezzi del cherosene, la svalutazione dell'euro rispetto al dollaro e costi di manutenzione più alti del previsto. La compagnia si è così ritrovata senza liquidità a breve termine.
La bancarotta di “Germania” arriva a poco più di un anno di distanza dal fallimento di un altro vettore tedesco: Air Berlin.