Ritornano, sempre più insistenti, le voci di una fusione tra Renault e Stellantis che porterebbe alla creazione di un gigante con 18 marchi ed economie di scala forse in grado di sostenere il difficile momento dell’automotive che affronta la complessa e altalenante transizione energetica.
Le prime voci erano circolate lo scorso febbraio, poi però della fusione si era persa traccia, ma restavano gli appelli di politica e industria, tra cui proprio i vertici di Renault e di Luca de Meo in persona, volti a favorire la costituzione di una sorta di Airbus dell’auto europea.
Progetto che piace ad alcuni governi, quello francese in primis, ma non al ceo di Stellantis, Carlos Tavares (il cui contratto in scadenza nel 2026 non sarà probabilmente rinnovato), che in molte occasioni ha paventato i rischi di una eccessiva omogeneizzazione di marchi, modelli e progettazione.
Ora, tuttavia, tornano i rumors sulla creazione di un soggetto che aggreghi i due gruppi. Il 15 ottobre è previsto un incontro congiunto tra Luca de Meo e Carlos Tavares, al quale dovrebbe partecipare Oliver Zipse, ceo di Bmw. Crescono le speculazioni su un patto, forse allargato a un’alleanza con il marchio tedesco, teso a fare squadra in Europa. Ma il percorso non è privo di rischi.