Elon Musk, ceo di Tesla, taglia circa il 9% della sua forza lavoro costituita da 40 mila addetti. Licenziamenti "difficili, ma necessari" in un tweet con l'e-mail dell'annuncio comunicato ai dipendenti.
I posti di lavoro bruciati non riguardano gli operai. Per questo, secondo Musk, “ciò non influirà sulla nostra capacità di raggiungere obiettivi di produzione del Modello 3 nei prossimi mesi”. Tesla è cresciuta rapidamente, aumentando l'organico di oltre il 15% dall'inizio dell'anno, secondo un portavoce della società, quindi i tagli del 9% dovrebbero comunque segnare un bilancio positivo. Resta il fatto, che secondo Bloomberg, questo è il più grande licenziamento nella storia di Tesla in 15 anni.
In questo modo il fondatore della casa automobilistica ha di fatto accolto parte delle critiche che vengono rivolte al suo gioiello bello e dannato: non essere redditivo. Tesla non ha mai realizzato un utile. “Il profitto non è ovviamente ciò che ci motiva; a spingerci è la nostra missione di accelerare la transizione del mondo verso un'energia pulita e sostenibile”. La novità viene dopo, quando Musk ammette che “non riusciremo mai a raggiungere quella missione se non dimostreremo che possiamo essere economicamente vantaggiosi”.
La compagnia ha subito perdite notevoli negli ultimi tre anni. Ha perso quasi 2 miliardi di dollari nel 2017, 675 mln nel 2016 e 889 mln nel 2015. Ma dopo molti anni di risultati finanziari negativi, Musk in aprile ha previsto che la società manifesterà il suo primo utile nella seconda metà di quest'anno. Se così fosse, Musk potrebbe essere ancora in tempo per riuscire a vincere la sua scommessa.