Nonostante il forte incremento dell’immigrazione legato alla guerra in Ucraina, al 31 dicembre 2022 la popolazione residente italiana è scesa di circa 179 mila unità - una cifra di poco inferiore alla popolazione di una città come Modena - flettendo dello 0,3% a 58.850.717 abitanti. Il nuovo record minimo di nascite (393 mila) e l’elevato numero di decessi (713 mila) continuano infatti a produrre un forte impatto sulla dinamica naturale.
Il deficit del saldo naturale è aumentato in modo progressivo, raggiungendo i picchi più elevati nel biennio 2020-2021, quando si è registrata una perdita di oltre 300 mila persone in media annua. Al deficit della componente naturale negli anni di pandemia, nel 2022 si somma un ulteriore decremento di 320mila unità, determinando in soli tre anni la perdita di 957 mila persone, che equivale circa alla popolazione di una città come Napoli.
La dinamica positiva delle iscrizioni dall’estero, già rilevata nel 2021 a seguito dell’allentamento dei vincoli agli spostamenti del periodo di pandemia, prosegue nel 2022 con un incremento del 13,3% (360.685) rispetto all’anno precedente, riportando le immigrazioni ai livelli pre-Covid (+8,4% sul 2019), segnala ancora l’Istat, evidenziando che “forte impulso all’aumento di iscrizioni dall’estero è dato dalle conseguenze dello scoppio del conflitto in Ucraina con la Russia”.