Mentre (quasi tutti) i Paesi occidentali hanno pagato un prezzo salato per rendersi indipendenti da Mosca e tentare di isolarla, le relazioni commerciali tra India e Russia nel corso dell’ultimo anno sono cresciute esponenzialmente. Dal 24 febbraio 2022, con l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, l’import indiano di beni dalla Russia rispetto all’anno precedente è passato da 10 a 46 miliardi di dollari.
Ma l’India è importante anche per altri motivi. Dal punto di vista geopolitico, l’intensificarsi delle tensioni tra Usa e Cina ha reso di fatto il Subcontinente – a sua volta alle strette con Pechino – un alleato strategico fondamentale per contenere l’influenza cinese nell’Indo-Pacifico.
Sul piano economico, l’India rappresenta l’unico mercato potenzialmente alternativo a quello cinese: per numero di consumatori (anche se il loro potere di acquisto medio resta modesto), ma anche dal punto di vista della sicurezza catene di produzione (come dimostra il fatto che numerose aziende stanno cercando di diversificare verso Paesi ritenuti più sicuri e geopoliticamente meno esposti tra i quali l’India).
Il mix di questi elementi evidenzia che l’Occidente non può fare a meno dell’India, nonostante i rapporti crescenti sull’asse Delhi-Mosca e il fatto che il paese più popoloso al mondo non si allineerà mai all’Occidente.
Se da un lato appare inevitabile che il mondo occidentale capisca di doversi relazionare di più e meglio con l’India, dall’altro il Paese asiatico è ancora zavorrato dai propri limiti.
Oggi, in India solo un terzo delle donne partecipa al mercato del lavoro; l’economia informale impiega l’80 per cento dell’intera forza lavoro e produce almeno il 50 per cento del Pil; la povertà è diminuita ma rappresenta ancora un problema largamente diffuso; solo il 15 per cento della classe media ha un potere di acquisto paragonabile a quello delle classi medie nelle economie avanzate. Inoltre, il Paese continua a soffrire di un profondo deficit infrastrutturale.
Eppure, nel mondo della guerra fredda tra Washington e Pechino, l’India è sempre più indispensabile per l’Occidente.
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