L’Italia, con il 6,3 per cento complessivo sul totale delle esportazioni ucraine di prodotti agricoli, tra grano, mais e olio di girasole, è al quarto posto dietro Cina (24,3%), Spagna (18,3%) e Turchia (10%) tra i Paesi che più hanno beneficiato del Black Sea Grain Initiative, l’accordo Onu che ha sbloccato i flussi commerciali dai porti ucraini. Sono i dati diffusi dal Centro Studi Divulga, a pochi giorni dalla scadenza, prevista il 17 luglio, dell’intesa che rischia di non essere rinnovata.
In un anno hanno lasciato il territorio di guerra quasi 32,8 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, tra mais (51 per cento), grano (27), olio di girasole (11) e altri prodotti secondari, muovendosi dai tre porti inseriti nell’accordo: Chornomorsk (38,7 per cento del totale), Yuzhny (31,9) e Odessa (29,4).
In Italia sono arrivati in totale quasi 2,1 milioni di tonnellate di prodotti, di cui il 65,7 per cento è mais, il 21,1 è grano tenero mentre il 5 è olio di girasole.