Per il secondo giorno consecutivo (nella notte tra il 26 e il 27 agosto) è partito un massiccio attacco combinato sul territorio dell’Ucraina: sono stati lanciati missili, principalmente in direzione delle regioni occidentali, ed è scattata l’allerta aerea in tutto il Paese.
L’aeronautica militare di Kiev ha riferito di droni che hanno sorvolato le regioni di Kherson, Kirovohrad, Sumy, Poltava, Chernihiv e Zhytomyr. Nel distretto di Zaporizhia l’attacco ha provocato un morto e due feriti.
L’obiettivo di Putin è chiaro: logorare psicologicamente gli ucraini neutralizzando il loro entusiasmo per l’azione militare di Kiev nel Kursk.
Intanto, mentre Mosca non sembra riuscire al momento a respingere l’avanzata ucraina, la Federazione affonda il coltello nelle terre già occupate. Il sindaco di Myrnohrad (Donbass), città mineraria dove prima della guerra abitavano 50mila carbonai: “Bombe e razzi senza sosta. Siamo il nuovo obiettivo di Mosca”.