“Sono lieto di annunciare che dopo l’incontro che ho ospitato con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan e il premier svedese, Ulf Kristersson, il presidente Erdogan ha accettato di inoltrare il protocollo di adesione della Svezia alla Grande Assemblea Nazionale il prima possibile e garantirne la ratifica. Questo è un passo storico che rende tutti gli alleati Nato più forti e più sicuri”. Lo ha cinguettato in un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Il protocollo per la ratifica dell’ingresso della Svezia sarà sottoposto al Parlamento turco “in tempi brevi”, hanno fatto sapere fonti turche; e passa anche per “il rinvigorimento” del processo di adesione di Ankara all’Ue; adesione per la quale la nuova intesa prevede un sostegno attivo da parte di Stoccolma. La Svezia infatti non solo sosterrà l’ingresso di Ankara nell’Ue, ma si è impegnata anche rispetto all’allargamento alla Turchia dell’Unione doganale e alla liberalizzazione dei visti.
Il governo di Stoccolma ha dato ampie garanzie sul fatto che non sarà garantita alcuna forma di sostegno ai separatisti curdi del Pkk e Ypg, ma anche a eliminare qualsiasi tipo di ostacolo commerciale o sanzione nei confronti della Turchia.
Ufficialmente, la Turchia aveva finora bloccato l’adesione della Svezia alla Nato, ritenendo che il Paese scandinavo avesse una posizione troppo lassa nei confronti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il gruppo di guerriglieri Pkk che nel 1984 iniziò una lotta armata contro lo Stato turco ed è considerato un gruppo terroristico da Turchia, Svezia, Unione Europea e Stati Uniti.
Sull’onda delle pressioni turche, la Svezia ha riformato la propria legislazione antiterrorismo e ha reso un reato penale semplicemente appartenere o sostenere, finanziariamente o in altro modo, l’organizzazione.