La Repubblica Popolare Cinese ha sospeso le restrizioni commerciali contro l’Australia dopo tre anni. Prima il carbone, poi l’orzo.
Il 22 Ottobre il vino è diventato l’ultima esportazione australiana a cui Pechino ha deciso di concedere una tregua. Ora soltanto le aragoste rimangono bandite dal mercato cinese.
L’annuncio è stato accolto con favore dai produttori australiani, che vedono riaprire un mercato enologico che una volta fruttava fino a 1,2 miliardi di dollari australiani.
Il rischio tuttavia è che il governo laburista guidato da Anthony Albanese venga messo in cattiva luce, reo di aver ridimensionato a intermediario il ruolo strategico della Down under land (“terra giù di sotto”).
Canberra, tuttavia, non ha fatto al momento concessioni sui temi cari a Pechino: rete 5G marchiata Huawei e leggi protezionistiche sulle interferenze e investimenti stranieri.