Il dipartimento di Stato Usa si è schierato con l’India nella contesa di confine con la Repubblica Popolare Cinese, confermando che considera lo Stato dell’Arunachal Pradesh come parte integrante del paese subcontinentale. Washinghton si oppone a chiunque imponga in modo unilaterale le proprie rivendicazioni.
Le tensioni verbali tra Delhi e Pechino sulla questione sono riemerse recentemente con il viaggio del primo ministro indiano Narendra Modi nella regione, dove ha inaugurato un progetto per la costruzione di un tunnel nonostante la contrarietà dei cinesi.
Gli Stati Uniti da decenni sfruttano le divergenze di confine sino-indiane, nonché la loro aperta competizione per l’influenza nell'Oceano Indiano, per arruolare quello che ora è il paese più popoloso al mondo nel contenimento della Cina continentale.
Nel frattempo, l’India gioca autonomamente le proprie partite geopolitiche anche al di fuori del Subcontinente.
Modi ha infatti telefonato al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e poi al suo omologo dell’Ucraina Volodymyr Zelensky in vista dell’imminente viaggio a Delhi del ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba.
Sebbene l’India condanni l’invasione dell’Ucraina, non pare essere minimamente disposta a recidere i legami con la Russia, partner essenziale dei Brics+.