Il G7 ha trovato un accordo sull’utilizzo dei profitti sugli asset congelati alla Russia da destinare all’Ucraina. È un modo di proteggerli dalla possibile vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi e anche da possibili cambiamenti (più o meno improvvisi) negli esecutivi europei.
Si tratta di un prestito di cinquanta miliardi, che però non andrà a pesare sulle economie nazionali: sarà infatti rimborsato grazie agli interessi generati dai beni russi congelati in Europa dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
Si parla di somme ingenti, circa trecento miliardi di dollari bloccati da più di due anni. Di recente si è discusso molto della possibilità di utilizzarli per aiutare direttamente Kiev, ma i principali governi europei (tra cui quello francese) si sono opposti nel timore di creare un precedente e provocare una fuga dei capitali depositati in Europa da paesi terzi.
Il procedimento messo a punto nell’ambito del G7 permetterà di evitare qualsiasi stallo politico.