Venerdì 7 settembre il presidente iraniano Hassan Rouhani, quello russo Vladimir Putin e l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan - hanno tenuto un vertice trilaterale nella capitale iraniana. Ma, come riporta la stampa locale, non si è parlato soltanto di Siria.
Il governatore della Banca centrale iraniana, Abdolnaser Hemmati, è tornato su un tema chiave per l’economia globale: la possibile sostituzione del dollaro Usa con le valute nazionali nelle transazioni commerciali con Turchia e Russia, oltre alla possibile creazione di un nuovo sistema di pagamenti internazionali.
L'utilizzo delle loro valute si rende necessario per ridurre l'influenza del dollaro negli scambi commerciali. Questa è l'ottica dei tre paesi che sembrano allineati sulla stessa posizione. "Abbiamo deciso di procedere nella direzione della sostituzione del dollaro alla luce degli accordi raggiunti durante un incontro a Mosca con il governatore della Banca centrale russa", ha spiegato Hemmati in un comunicato stampa. Sulla stessa lunghezza d’onda si posizionano anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che ha descritto il dollaro statunitense come “una leva usata per punire i paesi", e il presidente turco Erdogan, per il quale la recente caduta della lira è stata causata da un "complotto valutario".
Come altri stati, tra i quali Russia e India, l'Iran, nel frattempo, sta puntando sull’oro come valuta di riserva alternativa al dollaro.