Mentre parte il nuovo conto alla rovescia di 150 ore per l’evacuazione dei curdi dall’intero confine, come stabilito dall’intesa siglata da Recep Tayyip Erdogan con Vladimir Putin, Ankara dichiara di fatto conclusa l’operazione ‘Fonte di Pace’, che in meno di 10 giorni ha provocato centinaia di morti e 300 mila sfollati.
Lo stop all’offensiva riceve il sostegno di Donald Trump, che annuncia l’eliminazione delle sanzioni imposte ad Ankara visto che la tregua è – secondo lui - ormai permanente. “Grande successo al confine fra Turchia e Siria. Una zona sicura è stata creata e i prigionieri dell’Isis catturati sono al sicuro”, ha twittato il presidente statunitense.
Quindi, tutto risolto? Per Erdogan sì. Il presidente turco ha di fatto ottenuto quello che voleva: creare una fascia di “sicurezza” e spingere i curdi lontano dal confine. Per quest’ultimi la situazione rispetto a due settimane fa è invece nettamente peggiorata. Il dramma di un popolo senza Stato prosegue.
In tutto questo l’Ue ha assunto una posizione molto debole. Di fatto, ha soltanto subito passivamente le minacce di Erdogan sui 3,6 mln di rifugiati “ospitati” in Turchia.