Il Nord-Est brinda. Il Prosecco Doc ha ottenuto la conferma del riconoscimento del marchio sul mercato cinese. Si tratta di un importante risultato sul fronte della tutela internazionale per il Consorzio.
Una partita cominciata nel 2014 quando, per garantire la protezione della denominazione, il Consorzio ha depositato in Cina il marchio collettivo Prosecco. Ma ha subito incontrato l’opposizione da parte dei produttori di vino australiano, volta ad ostacolare la protezione dell’Indicazione Geografica Prosecco. Il governo cinese è ai ferri corti con l’Australia per Taiwan, ma anche per il ruolo del gigante asiatico nel Pacifico e per la disputa irrisolta sulle origini del nuovo coronavirus.
Poi la svolta annunciata nei giorni scorsi. L’Ufficio marchi cinese ha dato il via libera al marchio Prosecco. Una notizia che potrà rafforzare il trend di crescita registrato dalle vendite di Prosecco in Cina: seppur la quota di mercato sia ancora ampiamente sotto l’1% del totale, nei primi 9 mesi di quest’anno, infatti, le vendite hanno superato gli 1,35 milioni di bottiglie rispetto alle 926 mila del 2019.
Un successo attestato anche dall’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Luca Ferrari, che in una lettera scrive: “Si tratta di un ottimo risultato ottenuto grazie alla costante sinergia fra l’Ambasciata d’Italia a Pechino, le istituzioni italiane sul territorio nazionale e il Consorzio”.