Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, ha detto sì. La Banca mondiale ha ricevuto così il 21 aprile l'ok dal suo maggiore azionista per procedere con l’aumento di capitale da 10,5 miliardi di euro e l’approvazione di nuove regole.
La decisione degli Usa, che fino ad ora si erano opposti a maggiori finanziamenti per i paesi più poveri, ha consentito di uscire dall’impasse. Mnuchin si è, tuttavia, lamentato del fatto che la World Bank abbia ancora programmi con la Cina, la seconda economia al mondo. Lo scorso anno ha ricevuto 2,5 mld di dollari, ma la cifra è destinata a scendere visto che con il nuovo sistema saranno addebitati tassi di interesse più elevati ai paesi più ricchi. Come ha spiegato il presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim.
Il nuovo impegno della Banca è di indirizzare le risorse verso le aree più povere che necessitano di maggiori finanziamenti, come richiesto dal governo Usa. Pure il vice ministro cinese delle Finanze, Guangyao Zhu, ha accolto favorevolmente l’aumento di capitale, anche perché il nuovo piano darà alla Cina più potere all’interno dell'organizzazione: gli Stati Uniti restano il maggior azionista con il 15,9%, seguiti dal Giappone con il 6,8%. La Cina sale al 5,7%.