L’Algeria ha ufficialmente depositato la domanda di adesione ai Brics, forum di dialogo tra potenze economiche emergenti fondate perlopiù sul possesso/sfruttamento di materie prime strategiche: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica.
Il paese magrebino è visto dai paesi europei come possibile fonte alternativa di lungo periodo alle forniture economiche di gas naturale russo, sebbene il governo di Algeri sia in ottimi rapporti con Mosca. Non per caso, lo Stato nordafricano ha già fatto sapere di osteggiare l’imposizione da parte di Bruxelles di un tetto al prezzo del gas.
In lista d’attesa c’è un altro grande paese. Il governo argentino ha spiegato nei mesi scorsi di aver ricevuto il sostegno formale della Cina alla richiesta del paese sudamericano di aderire al gruppo Brics, un blocco visto come un’alternativa dei mercati emergenti all’Occidente. Secondo il ministro degli Esteri del paese sudamericano, che è un importante esportatore di soia, grano e mais, se l’Argentina si unisse al gruppo “rafforzerebbe e amplierebbe la sua voce in difesa degli interessi del mondo in via di sviluppo”.
Il termine Bric è stato coniato dall’economista di Goldman Sachs Jim O’Neill nel 2001 per descrivere la sorprendente ascesa di Brasile, Russia, India e Cina. I quattro paesi hanno avuto il loro primo vertice nel 2009 in Russia. L’anno successivo anche il Sud Africa ha aderito al gruppo, il cui acronimo è dunque divenuto Brics.
La Cina ha di gran lunga la più grande economia del gruppo Brics, rappresentando oltre il 70% della sua potenza economica collettiva pari a 27,5 trilioni di dollari. L’India rappresenta circa il 13%, mentre Russia e Brasile pesano circa il 7%, secondo i dati dell’Fmi. Nel loro complesso, i 5 Stati rappresentano oltre il 40% della popolazione mondiale e circa il 26% dell’economia globale. Numeri destinati ora a crescere con i nuovi possibili ingressi.
Ma a bussare alla porta non sono soltanto Algeri e Buenos Aires. Anche l’Iran, paese strategico dal punto di vista delle materie prime, ha formalmente chiesto nei mesi scorsi di aderire al Brics. Con un dettaglio non irrilevante: Teheran è il secondo paese al mondo a detenere le maggiori riserve di gas disponibili a livello globale.