Il Foreign Office lancia il sospetto che il Cremlino stia non solo valutando un’incursione militare in Ucraina, ma “un’invasione e un’occupazione” vera e propria per “installare” al governo di Kiev “una leadership filorussa”. È quanto sostiene un comunicato del ministero degli Esteri britannico nel quale si indica “l’ex deputato ucraino Yevhen Murayev” come futuro “potenziale candidato” premier voluto da Mosca nella vicina repubblica ex sovietica.
Londra sostiene inoltre di essere in possesso di “informazioni” relative a contatti fra i servizi di intelligence di Mosca e altre quattro personalità politiche di Kiev: l’ex primo ministro Mykola Azarov, gli ex vicepremier Serhiy Arbuzov e Andriy Kluyev, nonché l’ex vicecapo del Consiglio di sicurezza nazionale Vladimir Sivkovich, tutti in sella sotto la presidenza considerata filo-russa di Viktor Yanukovich (deposto nel 2014).
Il governo russo ha bollato come “assurdità” le accuse britanniche.
Intanto un aereo cargo statunitense è atterrato a Kiev con 90 tonnellate di aiuti militari: lo ha riferito l’ambasciata statunitense in Ucraina, ricordando che lo scorso anno gli Usa hanno fornito materiale bellico per oltre 650 milioni di dollari. Anche gli Stati baltici hanno annunciato la spedizione di missili anticarro e antiaerei in Ucraina.
La tensione è palpabile pure in Germania. Il capo della Marina tedesca, Achim Kay Schoenbach, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico in seguito alle sue controverse osservazioni sulla crisi in Ucraina. Il vice ammiraglio aveva descritto come sciocca l’idea che la Russia volesse invadere l’Ucraina.
Una valutazione frettolosa e probabilmente errata, come conferma il fatto che Berlino e Washington si preparano ad evacuare le loro sedi diplomatiche a Kiev.