“Il pieno controllo” del Donbass e di tutta l’Ucraina meridionale fino a Odessa, prendendo non solo il corridoio di collegamento terrestre con la Crimea, ma anche quello che porta alla Transnistria e bloccando così a Kiev l’accesso al mare.
L’Ucraina, il paese più povero a livello europeo, conta più che altro sul traffico commerciale marittimo e rischia ora di restare sotto la minaccia costante russa anche dal punto di vista economico oltreché geopolitico e militare.
Lanciata la fase due della guerra, cominciata con l’assalto a suon di bombardamenti alle regioni di Lugansk e Donetsk, Mosca delinea i nuovi obiettivi militari. Che, secondo il comandante ad interim del distretto militare centrale Rustam Minnekayev, saranno ancora più ambiziosi.
“Il controllo sull’Ucraina meridionale è un’altra via d’accesso alla Transnistria, dove pure si evidenziano episodi di discriminazione contro i residenti russofoni”, ha detto l’alto ufficiale russo. Piani che hanno allarmato la Moldavia, spingendola a convocare l’ambasciatore di Mosca a Chisinau per denunciare le minacce di invasione della regione separatista filorussa, la cui frontiera dista solo poche decine di chilometri da Odessa.