Pechino chiede una ripresa del dialogo commerciale con gli Usa, ma la richiesta fa a cazzotti con i dati delle Dogane cinesi che individuano nel 2021 l’anno d’oro dell’interscambio commerciale tra Cina e resto del mondo.
Seicentosettantasei miliardi di dollari: un record. È il dato sul volume degli scambi commerciali della Cina con l’estero, tra esportazioni e importazioni, nel 2021 appena concluso. Un 26% in più rispetto all’anno precedente.
Nel solo mese di dicembre il valore dell’export ha toccato i 340,5 mld a dicembre (+20,9%) e i 3,36 trilioni nell’intero 2021 (+29,9%), quello dell’import si è attestato a 246 mld nell’ultimo mese dell’anno (+19,5%) e a 2,69 trilioni l’anno scorso (+30,1%).
In particolare, gli acquisti cinesi di beni statunitensi negli ultimi due anni non sono stati però all’altezza degli obiettivi dell’accordo commerciale dell’era Trump che puntava soprattutto a ridurre il surplus incentivando l’acquisto di beni statunitensi da parte cinese.
Pechino è così rimasta indietro rispetto al patto commerciale con Washington che puntava ad aumentare gli acquisti di beni statunitensi di 200 mld durante il 2020 e il 2021 rispetto ai livelli del 2017, raggiungendo solo il 60% dell’obiettivo al novembre 2021.
Ma le aspettative sono una cosa, la realtà un’altra. A livello annuale il surplus commerciale del Dragone con gli Usa si è attestato a 396,58 miliardi, un dato in rialzo per il secondo anno consecutivo dopo gli anni delle guerre commerciali con l’Amministrazione Trump.