
Messi di fronte alla dura offensiva doganale statunitense, Giappone, Corea del Sud e Cina hanno annunciato di voler rafforzare la loro cooperazione per offrire “un ambiente prevedibile” alle imprese e “accelerare” i negoziati in vista di un accordo di libero scambio. Di fatto, i tre Paesi intendono fare fronte comune contro i dazi di Donald Trump. Le trattative sono già in stadio avanzato.
I ministri della seconda, della quarta e della dodicesima economie mondiali, responsabili dell’Industria e del Commercio, si sono visti a Seul: l’incontro tra gli esponenti di Pechino, Seul e Tokyo è il primo a tale livello in cinque anni.
Trump ha gettato il commercio globale nel caos con una serie di tariffe punitive su una vasta gamma di importazioni, tra cui automobili, camion e ricambi auto. Corea del Sud e Giappone sono importanti esportatori di automobili, mentre anche la Cina è stata duramente colpita dai nuovi dazi statunitensi.
All’incontro hanno partecipato il ministro dell’Industria sudcoreano Ahn Duk-geun, il suo omologo nipponico Yoji Muto e quello cinese Wang Wentao. Ahn ha affermato che i tre paesi devono rispondere “congiuntamente” alle sfide globali condivise, visto che “l’attuale ambiente economico e commerciale è caratterizzato da una crescente frammentazione dell’economia globale”.