Pechino è la prima città a ospitare sia i giochi olimpici estivi sia quelli invernali. Ma tra le due date, 2008 e 2022, la Cina e il mondo sono cambiati. Le Olimpiadi del 2008 hanno rappresentato la corsa verso la crescita economica e un notevole balzo in avanti della Cina, anche in termini organizzativi. E Pechino poteva contare sul fatto che il resto del mondo non era astioso nei suoi confronti, come dimostra ad esempio l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio. Era il 2001 e in molti credevano in un’apertura anche politica del paese più popoloso al mondo.
Le cose, tuttavia, non sono andate così. Il mondo (occidentale) nel frattempo è caduto in una crisi finanziaria devastante (2008-2009). Al contrario, la Cina si è inasprita. Verso l’interno, con la soppressione di una società civile in fase embrionale e il rafforzamento di un sistema di sorveglianza basato sulla tecnologia. Verso l’esterno, con l’affermazione come potenza economica.
L’invitato d’onore è Vladimir Putin, in piena tensione e rischio di guerra in Ucraina. La coppia Xi-Putin contesta l’ordine mondiale dominato a lungo dagli occidentali. La presenza di Putin contrasterà con l’assenza di un rappresentante ufficiale degli Stati Uniti e di altri paesi. Il fallimento relativo del boicottaggio diplomatico (gli europei, per esempio, non si sono messi d’accordo su una posizione comune) illustra la difficoltà di affrontare un gigante come la Cina.
Nel 2008 la Cina aveva voluto dimostrare al mondo di essere diventata una grande potenza e desiderava essere ammirata e riconosciuta. Nel 2022, invece, si compiace del fatto di incutere timore.