Senegal, Algeria, Camerun, Costa d'Avorio... Dopo averla a lungo colonizzata, la Francia perde quote di mercato un po' dappertutto in Africa e in quasi tutti i settori. Con un’eccezione: l'aeronautica. I dati sono elaborati dalla compagnia di assicurazione Coface.
Mentre le esportazioni francesi rappresentavano circa l'11% delle importazioni africane all'inizio del millennio, il loro peso si è dimezzato nel 2017, anno in cui il paese transalpino ha perso lo status di principale fornitore europeo nel continente, superato dalla Germania. Sebbene la quota dell’export mondiale della Francia sia sceso dal 4,7% del 2001 al 3% di oggi, la perdita verso l’Africa è ben più consistente.
Ma a un arretramento corrisponde un’emersione: i progressi della Cina sono stati folgoranti. Il suo peso nelle esportazioni verso il continente è aumentato dal 3% nel 2001 a quasi l’attuale 18%, superando la Francia come primo esportatore già dal 2007. Altre economie emergenti, come l'India o la Turchia, ma anche altri paesi europei, come la Spagna, hanno visto aumentare la loro quota di mercato tra 1 e 3 punti.
In un settore chiave, quello dei macchinari, il peso dell'export francese in Africa - al pari di Germania e Italia – si è dimezzato tra il 2001 (12%) e il 2017 (6%), mentre la quota di Pechino è passata nello stesso periodo dall'8% al 25%.
La tendenza è osservabile in quasi tutti i settori. In campo farmaceutico, il peso dell'India è aumentato dal 5% al 18%, trainato dalla produzione di farmaci generici a basso costo. Rispetto al grano i numeri sono ancora più eloquenti: nel 2017 Romania, Ucraina e Russia hanno soddisfatto il 40% del consumo africano rispetto all’1% del 2001. A crescere in Africa non è soltanto la Cina.