Sono più d’uno i fronti diplomatici sui quali è impegnata la Repubblica federale in tema d’immigrazione. Oltre alle frizioni con l’Italia, la Germania ha un altro problema alle porte di casa sua.
È infatti crisi aperta con la Polonia, causa l’ondata di profughi che continua ad arrivare in territorio tedesco dal confine orientale, al punto che il governo è intenzionato a ripristinare severi controlli alla frontiera tra i due Paesi. La ministra dell’Interno, Nancy Faeser, ha confermato il piano, dicendo che contatti sono già in corso con le autorità polacche per coordinare i controlli.
Ma ad avvelenare ulteriormente il clima già teso tra Berlino e Varsavia, sono state le dichiarazioni del cancelliere Scholz, il quale ha legato l’aumento degli arrivi allo scandalo dei visti Schengen, che funzionari corrotti dei consolati polacchi in Africa avrebbero concesso a migliaia di persone in cambio di denaro.
Alla richiesta di chiarimenti avanzata da Scholz, ha reagito duramente il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau, che ha accusato il cancelliere di “ingerenza negli affari interni polacchi e sulla campagna elettorale in corso (nel Paese si vota a metà ottobre, ndr). Rau ha chiesto a Scholz di “rispettare la sovranità della Polonia ed evitare dichiarazioni che danneggiano i nostri rapporti”.