Il governo tedesco ha messo a punto un disegno di legge per affrontare la questione dell’immigrazione. La carenza di manodopera nella prima potenza industriale d’Europa ha costretto Berlino a rivedere le politiche esistenti in materia di immigrazione al fine di attrarre con maggiore facilità lavoratori extracomunitari qualificati.
Il governo tedesco dichiara infatti che il numero di posti di lavoro vacanti nel quarto trimestre del 2022 ha raggiunto la cifra record di 1,98 milioni, la più alta mai registrata. Il progetto messo a punto dai dicasteri del Lavoro e dell’Interno prevede l’inserimento nel mercato del lavoro tedesco di circa 60 mila persone l’anno provenienti da paesi esterni all’Unione Europea.
Il sistema per rimpolpare la manodopera tedesca prevede l’assegnazione di punti allo straniero sulla base di cinque categorie: età, qualifiche formative, esperienza professionale, conoscenza della lingua tedesca, legami con la Germania (per esempio familiari). Le regole proposte mirano inoltre a rendere più facile i ricongiungimenti e l’ottenimento dello status di residenza permanente.
La semplificazione delle procedure burocratiche evidenzia la carenza di manodopera nell’apparato industriale della Germania, ma indica altresì la preferenza di Berlino verso un’immigrazione mediamente più formata e, quindi, maggiormente integrabile. Come ad esempio i numerosi sfollati dell’Ucraina.